giovedì 28 febbraio 2008

Meteoropatia

So benissimo quanto sia strano inaugurare un blog con un intervento di questo genere,ma alla fine credo sia una cosa curiosa,almeno per me; perchè ebbene si, credo di essere meteoropatica.
Tutto ciò no è tutt'altro che uno scherzo..
Colgo l'occasione, quindi, di introdurre questa strana...influenza,che alcune persone ricevono dall'ambiente. Partendo dall'etimologia della parola stessa, meteoropatia deriva dal greco meteoros (alto nell'aria) e pathos (malattia) che indica qualsiasi condizione patologia connessa in qualche modo alle condizioni meteorologiche che ci circondano.

Già nell'antichità si credeva che le condizioni atmosferiche potessero influenzare il comportamento e l'umore di tutti noi,e dè tuttora indubbio che il tempo atmosferico possa influire maggiormente su alcuni soggetti, non solo al livello fisico, ma soprattutto su quello psichico. Alcuni disordini a manifestazione periodica o a ritmi stagionali, come possono esserlo quelli affettivi, hanno fatto ipotizzare la presenza di un ritmo biologico dentro ognuno di noi. Alcuni ritmi sono a breve termine, hanno manifestazione giornaliera (sono detti "ritmi cicardiani"), altri sono a lungo termine, sono ritmi mensili oppure ritmi stagionali, connessi già di più al tempo.

Le meteoropatie sarebbero legate ad uno squilibrio di impulsi provocato da sostanze chimiche, chiamate neurotrasmettitori, che vengono prodotte dal sistema nervoso e che quindi sono presenti nel nostro cervello. Queste sostanze spesso e volentieri hanno nomi impronunciabili,e fungono da vettori per il trasporto di segnali tra una cellula nervosa e l'altra. I neurotrasmettitori si legano a specifici sensori situati sulla superficie della cellula stimolata. Se però il segnale è basso,si ha una bassa ricezione. Tali impulsi nervosi sono paragonabilissimi ad una scarica di energia elettrica: se la carica è debole, o comunque i ricettori sono ossidati o malmessi, la ricezione è bassa. Ed ecco che stimoli negativi quali il freddo, il buio, la bassa pressione atmosferica determinerebbero la momentanea interruzione di questa energia elettrica cerebrale, provocando di conseguenza periodi di depressione e malumore.
L'influenza del tempo atmosferico sulle nostre cellule nervose e neurotrasmettitori potrebbe quindi essere intesa come stimolo esterno dato da temperatura, umidità, pressione, luce ecc.
Nell'ipotalamo infatti, è localizzato anche il centro di termoregolazione corporea, che ha il compito proprio di mantenere l'equilibrio tra i rpocessi di produzione e dispersione di calore mantenendo la temperatura corporea stabile sui 37° C circa; tutto,indipendentemente dalla temperatura esterna.
Se l'organismo non è pronto ad una tale reazione e non è quindi in grado di affrontare prontamente certi "dislivelli" ambientali, "risponde" con sintomi di disagio più o meno accentuati. Ed ecco qua che si diventa meteoropatici!!!

Una sottile ma fondamentale linea di confine si trova tra METEOROSENSIBILITA' e METEOROPATIA: la prima è solo una più o meno accentuata sensibilità al vento, alla pioggia, anche al cielo nuvoloso & company, che provoca nervosisimo, ansia, ma nesun malessere propriamente detto, come accade invece nella meteoropatia vera e propria.

Guarda guarda, le statistiche ci dicon o che la maggioranza della popolazione depressa si trova propria nelle latitudini nordiche, dove freddo,mal tempo e sberle varie incomono tranquilli sull'equilibrio psicologico di queste povere (ed ibernate) persone!!!
Quanto all'età beh..purtroppo stavolta non possiamo affrancare questa predisposizione ad una sola fascia dei età, bensì a chiunque!
.....Allora gente...che ne dite di una vacanzina in polinesia??!!

mercoledì 27 febbraio 2008

Come ebbe inizio..

Evviva, è nato!!Maschio??Femmina??..no,è blog!